AMBIENTE SCUOLA è un gruppo di ricerca che promuove un pensiero progettuale transdisciplinare sugli ambienti scolastici, intesi come “ambienti educativi”: microcosmi in cui si riconoscono e si relazionano individui, gruppi e intere collettività urbane. Nasce dalla convergenza di differenti percorsi di studio e sperimentazione sul tema e dalla collaborazione sul campo di alcuni docenti e ricercatori del dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano e del dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

AMBIENTE SCUOLA sviluppa attività di ricerca teorico metodologica e sperimentale, in collaborazione con altre istituzioni di ricerca, con le comunità scolastiche, con enti, associazioni e amministrazioni locali. Privilegia lo studio delle infrastrutture scolastiche esistenti, per contribuire a renderle più attrattive e adeguate ai bisogni di studenti, docenti e comunità locali, a soddisfare gli obiettivi di innovazione didattica e a dare risposte alla continua evoluzione di esigenze e modi d’uso.

In particolare, promuove l’attivazione di processi di valutazione post occupativa (POE), finalizzati alla definizione degli obiettivi di intervento e allo sviluppo di progettazione partecipata (in caso di riqualificazioni/rinnovo), o alla verifica e al monitoraggio degli esiti di nuove costruzioni e/o di soluzioni innovative. Si dedica allo studio e allo sviluppo di programmi, progetti, linee di indirizzo e strumenti operativi, orientati a favorire l’autogoverno dei progetti educativi, la presa in carico degli ambienti scolastici e della loro cura, l’apertura verso i bisogni della città, da parte delle comunità scolastiche. Elabora e sperimenta metodologie di analisi e valutazione delle problematiche di decadimento fisico, funzionale e prestazionale, nonché di gestione dei processi di intervento.

ANALISI FUNZIONALE / POST OCCUPANCY EVALUATION

La post-occupancy evaluation (POE) è un sistema di valutazione multicriteria delle prestazioni degli edifici esistenti e in uso, in rapporto alle funzioni insediate, che si contraddistingue per la peculiare attenzione rivolta agli utenti e alle loro esigenze. Si fonda sui principi di feedback e feedforward, ovvero sulla possibilità di raccogliere le diverse esperienze maturate nell’utilizzo degli ambienti scolastici - individualmente e come gruppi (di docenti, di studenti, ecc.) - e assumerle come base per delineare obiettivi e strategie di cambiamento.

 

Questo filone di ricerca si focalizza sulla relazione tra infrastrutture scolastiche, bisogni emergenti e modi d’uso. Si sviluppa, quindi, attraverso il costante aggiornamento su progetti e programmi di intervento innovativi a livello nazionale e internazionale e la promozione di attività di post-occupancy evaluation, in collaborazione con le comunità scolastiche.

Le attività sul campo di post-occupancy evaluation (POE) permettono, infatti, perseguire obiettivi di natura scientifica, quali ad esempio:

• aggiornare le conoscenze relative all’evoluzione dei bisogni delle comunità scolastiche e dei modi d’uso in rapporto all’innovazione didattica, alle dinamiche sociali, ecc.;

• “testare” nuove infrastrutture scolastiche realizzate con soluzioni progettuali e/o modelli funzionali, fortemente innovativi, in vista di una loro promozione su ampia scala.

Attraverso le POE è, inoltre, possibile supportare le comunità scolastiche:  

• durante il processo di occupazione iniziale di infrastrutture scolastiche di nuova realizzazione, allo scopo di intercettare situazioni problematiche e/o eventuali esigenze emergenti e delineare possibili strategie di adattamento.

• nel monitoraggio delle condizioni di uso delle scuole e nella definizione di quadri di criticità, bisogni e obiettivi su cui impostare programmi/progetti di intervento autopromossi o da sottoporre alle amministrazioni competenti;   

• nella crescita sia di consapevolezza rispetto alle relazioni tra elementi fisico-sensoriali-spaziali e modi d’uso o comportamenti in atto, che di capacità di confronto propositivo su questi temi, interno alla comunità e verso enti e istituzioni.

INNOVAZIONE DIDATTICA & AMBIENTE SCOLASTICO
SCUOLA, COMUNITÀ E QUARTIERE

La diffusa presenza in Italia di associazioni di genitori e di singoli, gruppi o associazioni di cittadini, che contribuiscono in modo significativo alla gestione delle attività e delle strutture scolastiche, costituisce una realtà importante che va potenziata e valorizzata, puntando a una maggiore apertura e integrazione della scuola con il quartiere e la comunità di riferimento, fino ad arrivare a trasformare i plessi scolastici in “centri civici”.

 

Pensare la scuola come un centro civico significa immaginarla come un luogo aperto al quartiere e al servizio della comunità locale, in grado di valorizzare le istanze sociali, formative e culturali. Una scuola sempre più flessibile e innovativa, capace di evolvere per rispondere alle necessità dinamiche del quartiere e delle comunità locali. Per questo, il potenziamento e la valorizzazione delle attività svolte da associazioni di genitori e di singoli, gruppi o associazioni di cittadini richiede che esse diventino, assieme al personale docente e non docente e agli alunni, delle comunità scolastiche coese e capaci di aprirsi verso il contesto territoriale in cui esse operano. Puntando sia al potenziamento delle relazioni tra le diverse componenti della comunità scolastica, sia all’orientamento delle progettualità e delle azioni della scuola verso il conseguimento di elevati livelli di integrazione con le strutture e la comunità del quartiere. In questo modo, le comunità scolastica e del quartiere possono conseguire delle importanti sinergie nell’uso delle reciproche strutture, far leva su risorse umane ed economiche aggiuntive e aumentare la sensibilità di entrambe verso un uso avveduto e una costante manutenzione delle strutture scolastiche e di quartiere.

Il contributo che può essere fornito si esplica nella conoscenza di buone pratiche a livello nazionale, nel supportare l’individuazione delle interazioni esistenti e potenziali tra scuola e quartiere, nel facilitare l’individuazione e l’attivazione di possibili relazioni di tipo fisico e sociale tra scuola e quartiere, nell’individuare delle possibili risorse finanziarie pubbliche e private per la realizzazione di interventi di manutenzione e riqualificazione della scuola e nell’individuare obiettivi e interventi di carattere integrato e condiviso.

AMBIENTI INTERNI: PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E USO

Intendiamo un ambiente educativo come un insieme di luoghi che, grazie alla loro conformazione spaziale, risultante dall’interazione di tutte le caratteristiche architettonico-ambientali che lo compongono, è in grado di svolgere una parte attiva e riconoscibile nello sviluppo delle istanze formative e culturali caratterizzanti il ruolo educativo dell’istituzione scolastica. In questo senso il punto di vista dell’architettura degli interni svolge, nell’ambito della ricerca, un ruolo di approfondimento dello stato dell’arte in questo campo e di sviluppo di proposte progettuali.

 

Il principio di abitabilità è alla base dell’idea stessa di architettura: è un’esigenza primaria che guarda oltre la semplice, seppur vitale, necessità di assicurarsi un rifugio, per delineare luoghi che sappiano esprimere anche accoglienza, ospitalità, comfort, utilizzabilità, riconoscibilità, appartenenza. La centralità dell’abitabilità dell’edificio-scuola, che si proponga quale luogo che accompagna, sostiene e stimola, rivelandosi attore attivo e compartecipante di tutti questi processi, è il punto nodale della linea di ricerca.

In questi termini, la qualità dell’architettura degli interni scolastici concorre a costituire l’edificio-scuola (dall’atrio d’ingresso alla classe, dal sistema distributivo agli spazi ad alta specializzazione) e non può essere, dunque, soggetta ad una progettazione “banale”, nella consapevolezza che tutti questi luoghi, fortemente interconnessi tra loro,

contribuiscono a determinare le relazioni interpersonali, influendo sulla percezione individuale e collettiva del benessere ambientale e quindi, personale.

Attività fondamentale e prioritaria della linea di ricerca è l’esplorazione delle condizioni del progetto architettonico contemporaneo che definiscono la qualità spaziale dell’architettura scolastica, chiamata, soprattutto, a proporsi come ambiente realmente vivibile, dove la sua comunità possa identificarsi come una collettività che si riconosce in una consapevole e condivisa appartenenza al luogo.

Il progetto di valorizzazione e uso degli ambienti scolastici, con particolare attenzione al patrimonio edilizio esistente, intraprende un percorso di ricerca che si sviluppa principalmente da un’attività work in progress di mappatura e analisi di quanto documentabile attualmente in questo ambito architettonico, per la messa a punto di parametri progettuali fondativi individuabili quali conditio sine qua non per la concreta realizzazione di ambienti educativi. A questa attività di ricognizione ragionata sullo stato dell’arte, consegue l’identificazione di aree d’intervento concettuale e strumentale per la definizione di strategie e programmi di intervento per la riqualificazione degli ambienti scolastici.

SPAZI APERTI: PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E USO

Lo spazio esterno della scuola è una risorsa da tanti punti di vista e per tante tipologie di fruitori. Riuscire ad utilizzarlo nella maniera ottimale richiede un impegno importante, ma se ben progettato consente di svolgere attività didattica e ludico-ricreativa; può, inoltre, offrirsi alla comunità come uno spazio urbano aperto negli orari extra scolastici.

 

La maggior parte delle scuole italiane ha uno spazio aperto di pertinenza, che non sempre, però, viene utilizzato e adeguatamente valorizzato. Tra le cause principali, soprattutto alla scuola secondaria di primo grado, vi è la ridotta disponibilità di ore consecutive dei singoli insegnanti in ciascuna classe, ma anche l’inadeguatezza degli spazi allo svolgimento di determinate attività.

La progettazione per il recupero e la valorizzazione di questi spazi aperti deve fondarsi sull’analisi delle loro prestazioni ambientali – in particolare sulla disponibilità di sole, vento, ombra, acqua- e sulla definizione dei requisiti necessari, per poter ospitare le attività che si vorrebbero insediare.  

L’osservazione dal vero (per le materie di scienza e arte), per esempio, potrebbe richiedere l’impianto di diverse tipologie di alberi, o la presenza di un laghetto con piccola fauna e flora, e così via. Gli ambienti esterni possono, però, essere anche adattati ed attrezzati per ospitare un aula all’aperto, ma ciò implica uno sforzo progettuale orientato a far sperimentare le risorse naturali del luogo e contemporaneamente renderlo uno spazio “protetto”, confinato, dedicato alle ore di lezione e riconoscibile. Parallelamente, altri spazi, possono essere concepiti per trasformarsi in veri e propri luoghi urbani per diverse utenze nei differenti orari, con attrezzature appropriate per la fascia d’età della scuola e adeguate alle comunità ospitate negli orari extra scolastici.

GESTIONE DELLA QUALITÀ DEL SISTEMA EDILIZIO

Anche le infrastrutture scolastiche progettate e realizzate secondo i più migliori criteri tecnici e funzionali, con il passare del tempo manifestano fenomeni di decadimento e di non conformità rispetto ad un apparato normativo in continua evoluzione, con significative ricadute sulla qualità degli ambienti educativi e sul benessere delle persone. Ciò richiede l’attivazione di strategie e azioni di monitoraggio delle condizioni del patrimonio, di gestione delle informazioni, di programmazione e attuazione degli interventi, efficaci e compatibili con le esigenze delle comunità scolastiche.

 

Il patrimonio delle infrastrutture scolastiche italiane è molto consistente, diversificato nei caratteri tecno-tipologici e, frequentemente, si trova in condizioni di conservazione problematiche dal punto di vista del decadimento fisico, dell’inadeguatezza prestazionale e della non conformità rispetto ad un apparato normativo in continua evoluzione. Si tratta di condizioni che, oltre ad avere differenti livelli di impatto sulla sicurezza e sulla fruibilità delle scuole, possono anche ridurre il benessere degli utenti e generare conflittualità con le istituzioni e le comunità scolastiche.

Per facilitare i processi di gestione e di intervento da parte degli enti responsabili, diversi strumenti di supporto tecnico operativo possono essere sviluppati e messi in campo, in rapporto alle diverse fasi del processo edilizio. Questi strumenti possono essere finalizzati alla programmazione degli interventi (metodologie di analisi delle condizioni tecnico–funzionali ed energetiche, di valutazione di obiettivi e priorità, ecc.), al miglioramento delle relazioni tra enti locali e istituzioni scolastiche (linee guida e protocolli per supportare la raccolta e lo scambio di informazione, nell’organizzazione delle fase di cantiere, ecc.), alla ricerca, sviluppo o controllo delle migliori soluzioni tecnico-progettuali, ecc.